L’apprendimento nei cuccioli
I cani ci insegnano ad amare; i gatti ci insegnano a vivere. M. Malloy
Il gattino impara in due differenti maniere: inizia imitando le azioni della mamma, poi impara da solo, mediante le esperienze personali. In questo caso agisce ed affronta le conseguenze delle sue azioni. Se trova una risposta positiva, ciò porterà a favorire la sua reazione.
Il gattino deve capire il prima possibile il limite che non deve superare fino al momento in cui le sue armi (unghie e denti) non sono completamente sviluppate. Durante le finte battaglie con i suoi fratellini, il cucciolo riceve morsi e graffi, che lo aiutano ad imparare a conoscre l’intensità di queste due azioni su se stesso.
Il gioco è la parte principale della fase di socializzazione del gattino.
Il gioco incoraggia la scoperta di ciò che lo circonda, sviluppa le sue capacità fisiche ed è anche un antidoto contro l’isolamento. Il giocattolo di per sè non ha alcun valore, diventa importante in virtù del fatto che possa muoversi, girare o scivolare e ancora finire in un angolo difficile da raggiungere, in modo da stimolare reazioni di sfida.
Il gattino impara a cacciare molto presto, spesso ad un mese di età, assumendo delle posture tipiche della caccia, ma è solo a sei settimane di età, quando la mamma gli porta prede da lei cacciate, che inizia ad apprendere ciò che può essere mangiato. A due mesi raggiunge la maturazione emotiva e sviluppa le sue attitudini all’attacco. In natura a sei mesi il gattino è in grado di soddisfare le sue necessità.
Il cucciolo apprende dalla madre a non sporcare. Dall’età di 5-6 settimane un gattino è in grado di utilizzare la lettiera.