Delle stravaganze luculliane. La gatta che amava le acciughe.
Nessuno che non sia pronto a viziare un gatto riceverà in cambio quella ricompensa che solo i gatti sono in grado di dare a coloro che li viziano. C. MacKenzie
Halle Berry, 38 anni, nel suo amore per i gatti ormai non conosce più limiti, almeno quando si tratta di Play-doy, la partner a quattro zampe con cui ha girato Catwoman e che alla fine delle riprese ha deciso di tenere con sè.
Il New york Post scrive che recentemente la Berry è stata vista a Beverly Hill’s mentre acquistava per settanta dollari delle acciughe bianche. La gatta della Berry deve andare pazza per quella specialità di pesce spagnolo. (Süddeutsche Zeitung, 7 gennaio 2005)
Dal punto di vista culinario il mondo dei gatti non è diverso da quello degli uomini: una piccola minoranza di gourmet si contrappone alla massa di quelli che si limitano a “cibarsi esclusivamente di ciò di cui sono abituati a mangiare”.
La più grande azienda del mondo per la produzione di cibo per animali, l’americana Mars Ltd., impiega a Waltham, in Inghilterra, seicento gatti che in una fattoria appositamente ristrutturata testano i nuovi mangimi. Ma questi non sono gatti gourmet, anzi esattamente il contrario. Dal loro gusto medio dipende quali cibi verranno immessi sul mercato mondiale. La notizia del Süddeutsche Zeitung lascia intendere che Play-doh non rientri fra i consumatori del fastfood globalizzato per gatti, ma appartenga alla piccola élite di gatti gourmet.
Tratto da D. Bluhm, La gatta che amava le acciughe.