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Elogio dei Gatti

13 giugno 2010
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Sornioni, misteriosi, magici, irresistibilmente affascinanti, sono parte della nostra vita …

http://web.mac.com/webbluelynx/webbluelynx/Celia.html

IC Celia de la Quebrada del Yuro

Il gatto (Felis catus) viene solitamente definito come un agile mammifero carnivoro a quattro zampe, dalle abitudini in parte notturne, dotato di pelo liscio e uniforme e di artigli retrattili, addomesticato dall’uomo fin dai tempi remoti.

Ma è anche stato definito come:

– una coperta pelosa per pianoforti

– una sveglia vivemte

– un ego rivestito di pelliccia

– un animale di piccola taglia spesso scambiato per un polpettone

– un piccolo estortore

– un caldo fagotto di grazia, bellezza, mistero e curiosità

– un mammifero di dimensioni ridotte, ma affetto da problemi comportamentali.

I cavalli sono usati come animali da traino; i cani sono animali da riporto e da guardia; le mucche forniscono latte, carne e pelli; dalle pecore si ricava la lana, mentre agnelli e maiali sono allevati per la loro carne. Solitamente, tutti questi sono definiti come animali domestici, ma curiosamente, solo di rado sono considerati “parte della famiglia”. Il gatto, d’altronde, è senza dubbio percepito come un componente della famiglia, sebbene non offra niente.

Niente ?

Non è così. Il gatto, in realtà, tiene accesa la curiosità degli umani e fornisce cibo per lo spirito. Non tollera la pretenziosità, è refrattario alla disciplina, rende umile chi è superbo e calmo chi è aggressivo. Il gatto non è schiavo di nessuno, sceglie chi amare e non si lascia persuadere. Molti animali vivono vicini agli umani: pesci rossi, porcellini d’India, cavalli, capre, asini, cani, agnelli … ma il gatto è l’unica creatura che può essere considerata libera.

Le sue sembianze sono molteplici: sono più di cento le razze riconosciute e moltissimi i risultati degli incroci casuali; eppure, curiosamente, tutti i mici si assomigliano per dimensioni, forma, peso e abitudini, malgrado le varianti. Un visitatore proveniente dallo spazio si accorgerebbe subito della stretta parentela che accomuna le cento razze di gatti, cosa che non si può dire del compagno domestico più vicino al gatto: il cane. Provate a mettere un chihuahua accanto a un sanbernardo, o uno spaniel accanto a un pastore irlandese, e spiegate all’alieno che sono la stessa cosa: di sicuro l’alieno rimarrebbe perplesso.

Sebbene sembri impossibile essere allo stesso tempo diversi e unici, si tratta di una qualità che il gatto ha conquistato. E la lingua di tutti i giorni sarebbe molto più povera senza il contributo dei gatti.

Tratto da M. Cryer, Elogio dei gatti.

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