Come scegliere l’allevamento felino. Alcuni consigli per orientarsi bene. 3. L’affisso
Un gatto tira l’altro. E’ inevitabile. E. Hemingway
Hernest Hemingway scriveva così per indicare quanto la compagnia di un gatto diventi irrinunciabile quando la si è sperimentata anche solo una volta. Infatti decidere di dividere la propria vita con un gatto, di razza o meno, è una delle esperienze più emozionanti che si possano fare.
Se decidete di far entrare nella vostra vita un “gatto di razza” è importante saper scegliere presso quale allevatore rivolgersi.
L’Allevatore, per quanto amatoriale sia, deve essere iscritto ad un’Associazione Felina presso la quale richiede l’Affisso, che è il nome dell’Allevamento o, rapportato agli umani, il “cognome” del gatto.
Il nome dell’Affisso può seguire il nome del gatto o essere posto prima, ma la sostanza non cambia: il gatto che possiede “nome ” e “cognome” è un gatto che proviene da un allevamento registrato presso una associazione felina, che ne controlla i parametri. Tra i compiti delle associazioni feline, infatti, vi è anche quello di prendersi cura dei gatti riproduttori, stabilendo delle regole, che ogni allevatore dovrebbe seguire.
Tra queste viene richiesto agli allevatori:
– di garantire adeguate condizioni di igiene e benessere ai propri compagni felini, permettendo loro una vita senza costrizioni (gabbie) in stretto e affettuoso contatto con i proprietari, in ambienti puliti, luminosi, ben areati, esenti da pericoli.
In caso di accesso ad ambienti esterni (balconi, terrazze, giardini) si richiede di approntare un’adeguata recinzione, che impedisca lesioni accidentali da cadute, da investimenti di veicoli, da incontri con altri animali etc. Deve essere fornita loro un’alimentazione adeguata in quantità e qualità, che tenga in considerazione le caratteristiche di accrescimento della razza.
– di avere come scopo la selezione di soggetti di buona qualità, rispondenti agli standards di razza, privi di anomalie genetiche, di buon carattere, privilegiando l’aspetto qualitativo a quello quantitativo.
– di non accoppiare le gatte femmine prima dei dieci mesi di età, in ogni caso non prima di aver avuto due periodi di estro; sono ammesse solo tre cucciolate per ogni fattrice nell’arco di ventiquattro mesi.
– di far controllare regolarmente i gatti da un Veterinario di fiducia, per verificare il loro stato di salute, di vaccinarli annualmente con vaccino trivalente. Si consiglia che i soggetti da inserire in un programma di allevamento siano sottoposti a screening per FIV-FELV oltre ai tests di screening per malattie genetiche consigliati per la razza.
– di non cedere i cuccioli prima di aver compiuto almeno 75 giorni di vita, meglio se all’età di circa tre mesi, vaccinato con due dosi di vaccino trivalente, libero da parassiti ed in buona salute, con pedigree, libretto di vaccinazione e dichiarazione di passaggio di proprietà.
– si consiglia di firmare da entrambe le parti un contratto di cessione nel quale vengano indicate le caratteristiche del cucciolo, gli eventuali accordi per la sterilizzazione, le responsabilità dell’acquirente nei confronti del cucciolo. Dovranno essere fornite tutte le indicazioni utili per l’ambientamento, la salute, l’alimentazione sia al momento della vendita sia successivamente, garantendo all’acquirente un supporto esperto ed all’allevatore la possibilità di avere informazioni sui soggetti ceduti.
In Italia è possibile far parte di diverse associazioni feline, tra queste l’ANFI / FIFe, il SERENISSIMA CAT CLUB / WCF, la FIAF / WCF, l’AFEF / WCF, l’AGI / WCF.
Quando cercate dunque il cucciolo dei vostri sogni, non lasciatevi “abbagliare” dalla dicitura “allevamento amatoriale”, ma cercate piuttosto un allevamento amatoriale con affisso, che potrà offrivi non solamente tutte le garanzie sopra citate, ma soprattutto un pedigree del gatto con tanto di nome e cognome !