Il colore del pelo influenza il comportamento ?
La cosa veramente grandiosa dei gatti è la loro infinita varietà. Uno può scegliere un gatto in base alla propria personalità, al proprio umore, al proprio carattere o lo può fare scegliendolo dal colore della pelliccia in modo che si adatti a qualsiasi tipo di decorazione. Ma sotto quel pelo morbido si trova ancora uno degli spiriti più liberi del mondo.
Un gatto è un gentiluomo. E. Gurney
The color of hair affect the behavior?
Sono state condotte molte ricerche sulla relazione tra colore del pelo e temperamento e ci sono molti aneddoti su certi tipi e colori, quale il soriano o il color squama di tartaruga.
Alcuni studiosi riferiscono che il gatto nero può tollerare meglio i gruppi molto numerosi rispetto a esemplari con il gene agouti (tale gene determina un mantello di tipo selvatico che ricorda quello del coniglio).
Altri suggeriscono che gatti con il gene del rosso o del colore squama di tartaruga sono più pronti a reagire se si sentono a disagio. Di certo molti riferiscono che le femmine color squama di tartaruga (e, di fatto, queste sono quasi sempre femmine) decisamente non tollerano il contatto se non vogliono essere toccate, e hanno forti reazioni se altri gatti vengono introdotti in casa.
Ciò detto, non sono stati condotti studi esaustivi sull’argomento e non si possono dunque trarre ferme conclusioni su questo punto. Ci sono parecchi motivi per congetturare un legame tra il colre del pelo e il comportamento.
Se alcuni dei geni che controllano il colore del manto si trovano vicini a quelli che controllano il comportamento o i sensi, allora certi tratti comportamentali o la ricettività di informazioni di tipo sensoriale possono accompagnare certe colorazioni. Inoltre, le sostanze chimiche disponibili e utilizzate nella pigmentazione del mantello possono associarsi alla funzione cerebrale e la disponibilità per l’una può avere qualche effetto sull’altra.
Infine, la pigmentazione può influenzare direttamente i sensi – il gatto bianco può essere sordo a causa di un difetto nel gene che controlla l’udito, il quale è appunto associato al gene che determina il manto bianco. Questo è un argomento destinato ad essere dibattuto a lungo – i rossi sono più ombrosi dei biondi ? – e potremmo avere ogni sorta di motivo personale per essere d’accordo o dissentire.
E mentre la scienza può non aver fatto ancora piena luce sul tema, esso rimane un argomento affascinante sia per esprimere le proprie teorie che le proprie convinzioni basate sull’esperienza personale !
Tratto da Claire Bessant, Cosa vogliono i gatti, 2002.